by Colin White
Per molti anni, una delle maggiori priorità per le aziende è stato lo sfruttamento dei benefici derivanti dalle applicazioni di Business Intelligence (BI) e le proiezioni di crescita per quest’area dell’It indicano che, verosimilmente, si tratta di una tendenza non destinata a cambiare in tempi brevi. Utilizzata correttamente, la BI può apportare benefici significativi alle imprese in termini di riduzione dei costi, di miglioramento dell’efficienza operativa, di incremento del fatturato e di maggiore soddisfazione dei clienti. Questi benefici costituiscono la ragione per la quale la BI continua a riscuotere successo. Per converso, è abbastanza evidente che le imprese non stiano ancora beneficiando completamente dei rispettivi investimenti in Business Intelligence – nella maggioranza dei casi la BI viene utilizzata solamente da una piccola frazione dello staff che potrebbe giovarne. Una delle ragioni principali della mancanza di penetrazione di questa tecnologia nelle organizzazioni risiede nella complessità e nel costo dell’implementazione e dell’uso delle applicazioni specifiche. La soluzione del problema di questi costi e di questa complessità sta diventando un’area di attenzione prioritaria nel breve e medio termine, sia per i venditori che per gli specialisti nell’implementazione delle applicazioni di BI.
Venditori e sviluppatori di software aggiungono sempre nuove funzionalità e producono nuovi rilasci dei rispettivi prodotti. Molte organizzazioni cominciano però ad avere molte difficoltà per mantenere il passo con tutti questi cambiamenti costanti e ripetuti. In aggiunta alla fornitura di miglioramenti richiesti dagli utenti, i venditori hanno anche una forte motivazione per rendere i rispettivi prodotti sempre più potenti e competitivi nei confronti dei concorrenti, oltre che per mantenere e incrementare il livello del proprio fatturato con servizi di manutenzione e miglioramento personalizzati. Anche se un’organizzazione non ha bisogno delle funzionalità offerte da un nuovo rilascio del software, spesso è costretta a installarlo perché non viene più assicurata la manutenzione di quella precedente.
Con un’espressione fin troppo gentile verso i venditori, possiamo affermare che il nostro settore sembra richiedere continuamente con insistenza nuove funzionalità, mentre, al contrario, questa supposta costante necessità di aggiungere ulteriori capacità ai prodotti pare spinta proprio da tale visione discutibile del mercato. Naturalmente, si tratta di un ragionamento che non si applica solamente al software. La tecnologia It e la relativa documentazione rilasciate più di pochi anni fa sono considerate obsolete, anche se l’area di cui ci stiamo occupando non è molto cambiata in questo tempo. Per analogia, un buon esempio a tale proposito è costituito dai libri per chi si dedica all’osservazione degli uccelli. Ogni anno escono sempre numerose nuove guide in proposito, anche se il numero delle specie da osservare rimane lo stesso. Gli appassionati di questo sport sono sempre alla ricerca del prontuario perfetto!
Un altro esempio della spinta costante all’aggiunta di nuove funzioni sono gli ultimi rilasci di Windows e di Office da parte di Microsoft. Infatti, l’uso di queste ultime versioni necessita di un incremento significativo delle risorse hardware pre-esistenti, oltre a richiedere un tempo di apprendimento non trascurabile da parte degli utenti. Ma allora, questi miglioramenti rappresentano veramente un valore aggiunto in termini di costi e di tempo? Nel mio caso, ho deciso di iniziare a provare l’Apple Macintosh e sono rimasto veramente sorpreso di quanto l’uso della macchina risultasse facile e intuitivo.
Molti degli strumenti software del mio Pc non funzionano sul Mac (tuttavia, in caso di necessità, posso utilizzare il software di virtualizzazione VMware Fusion per superare il problema) ma, in molti casi, funzionalità equivalenti sono comprese nel prodotto di base, oppure sono disponibili come software open source. Forse, gli entusiasti del Mac non sono poi così fanatici come pensavo! Questa maggiore facilità può probabilmente spiegare perché noto così tanti notebook Mac quando attraverso gli aeroporti. Questo spiega anche perché Microsoft abbia la necessità di sviluppare una nuova versione più leggera e amichevole di Windows, oltre che di rinunciare al supporto a pagamento per l’hardware e il software proprietario per competere con successo contro società come Google.
La ragione per cui ho citato l’esempio Microsoft è che gli utenti, superata una certa soglia di insoddisfazione sui costi e sulla necessità delle nuove versioni dei prodotti, iniziano a cercare alternative possibili, anche se queste possono risultare dirompenti. Sono convinto che, nell’area della BI, stiamo raggiungendo questo punto di rottura e che i venditori esistenti debbano necessariamente sviluppare alternative più economiche e lineari, in modo da evitare un’erosione delle rispettive quote di mercato a favore di venditori di prodotti per la BI più agili e pronti nel fornire soluzioni prorompenti, oltre che open source.
Si sta anche palesando una certa disillusione nei confronti del software per la BI esistente e molte imprese utenti si ribellano contro la tendenza costante verso nuove funzionalità dei prodotti, iniziando a ricercare altri approcci più semplici e meno costosi. Normalmente, queste società dispongono di risorse It limitate da utilizzare per i progetti di BI e possono trovarsi in difficoltà anche per implementarne le funzionalità di base. Spesso i venditori classificano queste aziende come piccole e medie mentre, in realtà, possono essere anche grandi oppure possono essere unità singole facenti parte di grandi società multinazionali, tra le prime mille a livello mondiale.
Le soluzioni di BI sono utilizzate primariamente dalla comunità degli analisti d’impresa, oltre che da utenti esperti nell’uso dei dati aziendali, che la impiegano a supporto di decisioni tattiche e strategiche per la società. A questo punto, i venditori si sono resi conto che la crescita futura in quest’area riguarderà la BI operativa, con l’estensione verso un insieme più allargato di utenti, dotati di minore esperienza.
Il supporto agli utilizzatori della BI meno esperti richiede l’uso di interfacce più semplici e una maggiore automazione delle applicazioni. Questo è il motivo per il quale i venditori di Business Intelligence stanno iniziando a fornire strumenti basati sul Web, con migliori capacità di visualizzazione. Il supporto per le interfacce verso Microsoft Office e verso i portali d’impresa costituisce un’ulteriore indicazione della tendenza in direzione di una maggiore facilità d’uso.
Per gli attuali fornitori, il problema è che le rispettive soluzioni hanno architetture gonfiate e monolitiche e le recenti acquisizioni di prodotti da parte di molti di questi produttori tendono a peggiorare la situazione. L’approccio e le tecnologie mirate allo sviluppo di prodotti leggeri basati sul Web 2.0 spesso forzano i venditori a sviluppare nuove soluzioni partendo da quelle esistenti. Questo è il motivo per cui gli attuali vendor rischiano di essere messi in difficoltà da nuove società di software che entrano nel mercato con architetture di prodotto moderne senza alcun vincolo con il passato.
Un altro modo per aggiungere una maggiore usabilità delle applicazioni di BI è il miglioramento delle modalità di accesso e di interazione con i dati da parte degli utenti. Attualmente, la gran parte degli strumenti di BI accedono ai dati utilizzando interrogazioni al database guidate da interfacce grafiche (Gui). La tendenza verso l’uso di interfacce di ricerca per la BI, oltre all’ingresso in quest’area di produttori specializzati nella ricerca stessa, sta indirizzando il mercato a un cambiamento delle modalità di reperimento e messa a disposizione dei dati, tanto che le interfacce di ricerca integrate diventeranno un componente comune in tutte le applicazioni di Business Intelligence.
Un’altra direzione che sta prendendo il settore della BI è verso il modello del Software-as-a-Service (SaaS). Quest’area sta ingrandendosi rapidamente, con molti venditori di BI e di strumenti per l’integrazione dei dati che sviluppano e offrono opzioni di SaaS. Anche in questo caso, la questione è: riescono i vendor a inserire un tale modello nelle architetture esistenti, oppure sono messi in difficoltà da nuovi venditori di SaaS come Host Analytics, LucidEra, Oco, e SeaTab? Inizialmente, il modello SaaS era proposto per soluzioni in outsourcing e applicazioni operative SaaS come quelle proposte da Salesforce.com, e questa modalità diverrà sempre più generalizzata man mano che tali soluzioni continueranno a guadagnare terreno.
Altri sviluppi che verosimilmente contribuiranno a migliorare la facilità d’uso della BI sono gli approcci guidati dagli eventi, come l’integrazione dei motori per la BI e per l’automazione delle decisioni, oltre alla tendenza verso l’utilizzo di strumenti software specifici. In effetti, è assurdo che i clienti debbano impegnarsi a installare, integrare e mantenere un ampio spettro di sistemi e di prodotti software di analisi dei dati, prima di poter sviluppare le relative applicazioni. Oggi, il modello dell’offerta in quest’area è focalizzato principalmente su package che integrano hardware e software per ottenere un miglior rapporto prezzo/prestazioni. Il futuro di questo mercato, però, è in strumenti per applicazioni che integrino tutti componenti software richiesti in una soluzione unica, in grado di girare su di una varietà di piattaforme hardware.
Il modello di prezzi attuale è sicuramente obsoleto. Semplicemente non è applicabile ai nuovi approcci di sviluppo di applicazioni su larga scala e indirizzate a servizi sul Web. Sviluppi del costo di milioni di dollari possono essere accettabili solamente per società molto grandi, mentre non lo sono per un numero sempre crescente di imprese di ogni tipo.
Microsoft sta già erodendo la quota di mercato dei grandi attori della BI, integrando le relative funzionalità nella sua offerta principale. Okay! Ma anche se i prodotti Microsoft non hanno sempre la medesima funzionalità di quelli offerti da produttori specializzati, risultano comunque adeguati per moltissimi clienti.
Dobbiamo poi considerare anche i vendor di prodotti per la BI open source, che risultano sempre più interessanti per i clienti che mirano alla riduzione dei costi. Attualmente, l’uso di software “aperto” riguarda soprattutto i sistemi operativi, ma continua a crescere anche l’uso di prodotti per la ricerca e la gestione delle informazioni e, quindi, la prossima area interessata sarà quella della BI. Società come JasperSoft, Pentaho e Talend già dispongono di offerte che soddisfano le necessità di molti clienti. Alcune di queste soluzioni open source contengono anche componenti commerciali, ma spesso hanno alle spalle grandi comunità di utenti che consentono ai produttori di sviluppare rapidamente nuove funzionalità, oltre che di fornire un buon supporto ai clienti.
Come abbiamo già detto, l’approccio agli strumenti software è di fornire soluzioni facili da utilizzare, oltre che con un miglior rapporto prezzo/prestazioni. Questa parte del mercato della BI sta crescendo man mano che le imprese iniziano ad applicare tale approccio per sviluppare applicazioni di questo tipo, che prima sarebbero risultate semplicemente troppo costose a causa della grande massa di dati e di elaborazioni da considerare. Come dimostra la storia, tuttavia, basare la vostra strategia di marketing unicamente sul rapporto prezzo/prestazioni è una decisione perdente nel lungo termine, perché i vendor di strumenti per lo sviluppo pongono un’attenzione sempre crescente alle applicazioni e al software.
E’ evidente che gli utenti siano alla ricerca di approcci più semplici e meno costosi. Questo aprirà il mercato a nuovi produttori di soluzioni di BI e all’uso di nuove tecnologie dirompenti. Il problema per lo staff It è che tutto questo può portare ad applicazioni frammentate, accumulo di dati e difficoltà di integrazione. Naturalmente ciò non rappresenta niente di nuovo, dato che poche imprese posseggono un’unica architettura integrata di BI e i nuovi sviluppi delineati in questo articolo significano che si deve andare avanti normalmente, con la speranza di una significativa riduzione dei costi!
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