Articoli del meseArticoli del mese

Articoli del mese


Stampa articolo

Articolo del Mese - Novembre 2002

Progettare Applicazioni Mobili di Successo

James Hobart by James Hobart

Come avviene spesso per ogni tecnologia emergente, siamo in periodo di scoperta delle possibilità di utilizzo delle elaborazioni da postazioni mobili.

L'usabilità gioca un ruolo fondamentale in questa nuova equazione da risolvere. 

Si applicano anche le "best practices", ovvero le migliori metodologie professionali che, però, debbono tenere conto di un nuovo paradigma - l'interfaccia mobile. 

Attualmente, molte grandi organizzazioni stanno diffondendo applicazioni mobili per gli operatori dei servizi ai clienti, oltre ad aggiungere soluzioni mobili destinate a rendere più efficaci le applicazioni ERP esistenti. 

La risposta degli utenti finali che, in definitiva, si sforzano di aumentare la propria produttività con questo nuovo insieme di interfacce utente, risulterà determinante per il successo di tali soluzioni mobili, man mano che le elaborazioni senza fili diverranno una realtà sempre più significativa.

La nostra esperienza su molti progetti di elaborazioni mobili per grandi imprese ci ha fatto identificare alcune caratteristiche nell'area dell'usabilità, che sembrano ripetersi in parecchi settori verticali. 

Tuttavia, abbiamo molto da imparare e le idee seguenti dovrebbero aiutarci a mettere meglio a fuoco il processo della creazioni di applicazioni mobili di successo.

L'importanza del fattore di forma

Siamo convinti che il fattore di forma del terminale mobile sia parte integrale dell'aspetto e del gradimento del modello di presentazione della soluzione mobile.

Attualmente, la nostra ricerca indica come restrittivo il fattore di forma del telefono cellulare, anche se questo risulta più semplice nell'uso di altri tipi di terminali. 

I computer palmari e i dispositivi CE per le comunicazioni consentono interfacce più funzionali, ma la nostra esperienza nel far girare applicazioni Java, oltre che nella ricerca delle informazioni con un browser è risultata piuttosto deludente. 

In particolare, abbiamo riscontrato che la superficie troppo limitata dello schermo e la scarsa potenza dei palmari disponibili sul mercato rappresentano due fattori molto restrittivi della loro capacità di eseguire applicazioni complesse, o anche semplici, per i bisogni dell'impresa. 

In aggiunta, abbiamo riscontrato problemi di stabilità nel far girare su tali apparecchiature le versioni più recenti di J2ME (Java 2 Micro Edition). 

I dispositivi di dimensioni più grandi, di taglia media, come lo Psion Epoch, consentono l'input diretto da tastiera e supportano meglio Java. 

Tuttavia, la tendenza all'aumento della dimensione dei terminali palmari/CE può costituire un problema in alcuni scenari di diffusione delle applicazioni.

Separare l'interfaccia utente dalla logica dell'impresa

Molte delle nuove applicazioni mobili dovranno supportare utenti collegati "occasionalmente".

Si tratta di una necessità che presenta problemi significativi di sincronizzazione e di duplicazione dei dati per i sistemi dell'impresa. 

In base alla nostra esperienza, l'utilizzo della "best practice" consistente nella separazione dell'interfaccia utente dai livelli rispettivamente logico e dei dati, consente l'adozione di opzioni maggiormente flessibili nel distribuire i contenuti informativi di back end a una varietà di apparecchiature mobili di front end.

Nell'utilizzare tale approccio, il vostro gruppo di sviluppo implementerà un formato di messaggio basato su XML, per lo scambio dei dati tra il server e le diverse apparecchiature client.

Riesaminate la progettazione delle vostre interfacce

Il trasferimento in un'applicazione mobile dei vostri schemi precedenti client/server e web può risultare difficoltoso. 

Le apparecchiature mobili utilizzano una grande varietà di display con dimensioni e risoluzione differenti. 

Dovrete anche supportare contemporaneamente schermi orientati sia verticalmente che orizzontalmente. 

La maggior parte dei problemi di usabilità emerge quando tentiamo di implementare attività complesse con molteplici passi intermedi, situazione comune nelle applicazioni d'impresa.

Ad esempio, l'attività di acquisizione dei dettagli di un ordine di vendita inserito da un venditore tramite un'apparecchiatura mobile, può risultare molto complessa e lenta nei confronti di un metodo basato sullo scambio di documenti cartacei, oppure anche nei confronti di un'applicazione tradizionale completa, gestita su computer laptop.

L'implementazione di attività complesse di questo tipo richiede la riprogettazione dei metodi usati per raccogliere i dati relativi agli ordini di vendita.

L'uso di soluzioni aggiuntive per default, la personalizzazione delle interfacce utente basata sul suo ruolo nei processi dell'impresa e l'uso esteso di tecniche di presentazione progressiva per evitare l'invio all'utente di dati non significativi, sono tutte tecniche fondamentali per la creazione di applicazioni mobili complesse che risultino usabili.

In aggiunta, bisogna riprogettare anche le modalità di navigazione e visualizzazione standard, in modo da fornire all'utente contenuti informativi chiari e concisi con menu di navigazione minimi. 

Questo consente di riservare la massima parte possibile dello schermo alle informazioni di contenuto, rispetto a quelle di servizio.

Naturalmente, bisogna rivedere completamente le modalità di utilizzo di tecniche interattive complesse per il desktop come, ad esempio, il drag and drop oppure il display su finestre multiple, da risolvere con tecniche di progettazione visuale più adatte all'impiego su piattaforme mobili

I test di usabilità della piattaforma

La maturità delle migliori pratiche e della progettazione di soluzioni di successo per le elaborazioni mobili sono aree ancora nello stadio di formazione iniziale.

Sono state introdotti sul mercato nuovi terminali mobili con una frequenza sempre crescente, ponendo però una scarsa attenzione ad allinearsi a standard di settore per quanto riguarda la dimensione dello schermo, il posizionamento dei bottoni di comando e il fattore di forma fisica. 

Nel momento in cui il vostro gruppo avvierà nuovi progetti destinati ai dipendenti che operano con apparecchiature mobili, sarete costretti a guardare oltre l'ambiente di ciascun sviluppatore. 

Ognuno di questi, infatti, si farà promotore di una sua particolare opinione e di un insieme di interfacce che seguono il suo stile personale, per cui dovrete validare la decisione finale mediante test di usabilità obiettivi. 

Questo processo vi fornirà una base statistica reale per le vostre decisioni di progetto e, inoltre, vi fornirà la sicurezza del successo quando l'applicazione verrà diffusa nella rete. 

Le nostre esperienze dimostrano che gli operatori sul campo si aspettano che i terminali mobili a loro disposizione risultino contemporaneamente intuitivi e affidabili. 

Un'ulteriore forte aspettativa è la possibilità di utilizzare le nuove applicazioni mobili a fronte di un addestramento ridotto o addirittura non necessario.

Adottare standard di progettazione per le applicazioni mobili

Una volta stabiliti i passi di progettazione per realizzare applicazioni mobili di successo e dopo aver validato i vostri presupposti con test formali di usabilità, avrete bisogno di documentare e rendere disponibili queste pratiche migliori, in modo da spingere l'uso del vostro modo di progettazione all'interno di tutti i gruppi nella vostra organizzazione.

Questi standard, checklist e risorse di sviluppo, dovranno essere memorizzati in un repository centralizzato basato sul web, che risulti disponibile per i vostri sviluppatori, product manager e per tutti gli altri partecipanti a vario titolo, con un'influenza precisa sull'interfaccia delle soluzioni mobili.

Per incoraggiare gli sviluppatori a seguire e utilizzare gli standard, dovrà essere attivato un processo di autogestione, assicurando consistenza e livello elevato di qualità tra le varie applicazioni diffuse sui terminali mobili.

Il successo nella diffusione delle vostre applicazioni mobili richiederà l'avvio di una relazione di lavoro molto stretta con gli utenti finali e con i product manager. 

Le applicazioni mobili sono diffuse su apparecchiature molto personalizzate e che vengono utilizzate mentre la persona sta compiendo altre attività come guidare l'auto, camminare o incontrare altre persone. 

Se la vostra soluzione obbliga l'utente a focalizzare la propria attenzione sull'interfaccia e non sull'applicazione, ne risulterà una minore produttività e una scarsa accettazione complessiva. 

I fattori fondamentali per la creazione un ambiente molto potente per i vostri utenti finali, tale da consentire loro di ottenere i notevoli benefici di produttività derivanti dal web senza fili emergente, sono la creazione di interfacce senza soluzioni di continuità, abbinate a un fattore di forma adeguato dei terminali, con il tutto destinato a supportare attività di elaborazione appropriate per l'utente e per l'impresa.

Progettare Applicazioni Mobili di Successo - Technology Transfer

L’evoluzione dell’IT tra sfide e promesse
Frank Greco

Verso la new digital economy. Quale architettura per la trasformazione digitale?
Mike Rosen

Ecco come capire il cliente. I diversi punti di vista della Business Analysis
James Robertson

Ecco come capire il cliente I diversi punti di vista della Business Analysis
Suzanne Robertson

E se il Design Sprint fosse il nuovo asso nella manica? Come risolvere grandi problemi e testare nuove idee
James Hobart

Come essere veramente data driven. L’importanza dell’architettura dati
Mike Ferguson

Il Machine Learning in azienda. Come migliorare performance e previsioni
Frank Greco

Portfolio management avanzato: Come trasformare gli investimenti in cambiamento
Chris Potts

L’imbuto e le biglie. Ovvero la metafora della produttività dei team
Sander Hoogendoorn

Dal Data Warehouse al digital business. Un’architettura di trent’anni ancora valida
Barry Devlin

Dai silos a un ecosistema analitico integrato. Un approccio per avere dati da usare su più sistemi
Mike Ferguson

Come accelerare l’innovazione in azienda. La nuova generazione dell’IT enterprise
Frank Greco

Tassonomie e ricerche. Ecco come ottenere migliori risultati
Heather Hedden

Viaggio verso il data warehouse logico
Il grande dilemma della business intelligence

Rick van der Lans

Enterprise information catalog. I requisiti per fare la scelta giusta
Mike Ferguson

La nuova era dell’analisi predittiva - Le aziende alla prova del Machine Learning
Frank Greco

Uno sguardo Agile - Per capire il passato e progettare il futuro
Arie van Bennekum

Trasformazione Agile
Se il product owner diventa un collo di bottiglia

Sander Hoogendoorn

Una Fiat o una Ferrari?
Qual è la più adatta per il business digitale?

Barry Devlin

Vincere la complessità dei dati. È l’ora dello smart data management
Mike Ferguson

Big Data e Analytics - Se il machine learning accelera anche la data science
Mike Ferguson

I dati al centro del business
Christopher Bradley

I Big Data forniscono il contesto e la ricchezza predittiva attorno alle transazioni di business Avere dati coerenti e di qualità resta fondamentale per il processo decisionale
Barry Devlin

Cosa c’è dietro l’angolo? Cinque mosse per diventare un digital leader
Jeroen Derynck

Managing information technology Gestire l’IT come un business nel business
Mitchell Weisberg

Data integration self-service Miglioramento della produttività o caos totale?
Mike Ferguson

Project manager vecchi miti e nuove realtà
Aaron Shenhar

La catena alimentare dei requisiti
Suzanne Robertson

Come diventare un’azienda data-centric
Lindy Ryan

Enterprise analytical ecosystem - Come comprendere il comportamento online dei clienti e capitalizzare il valore dei dati nell’era Big Data
Mike Ferguson

Agilità? Basta Volere
Suzanne Robertson

Ma la vostra architettura è efficace?
Mike Rosen

Se il NoSQL diventa SQL
Rick van der Lans

La data quality e l’impatto sul business
Danette McGilvray

Business analysis e regole di business By Ronald G. Ross con Gladys S.W. Lam
Ronald Ross

Usare Scrum su larga scala: cosa cambia?
Craig Larman

Le architetture per ridurre il debito tecnico
Mike Rosen

Conversando con un marziano
Suzanne Robertson

Cosa c’è di nuovo nel project management?
Aaron Shenhar

Reinventare la Business Intelligence
Barry Devlin

Il nuovo volto della business intelligence
Shaku Atre

Alla ricerca del valore tra i pomodori nell'orto
John Favaro

I big data cambiano il mercato dei Database Server
Rick van der Lans

Un “superstorm” di informazioni
Barry Devlin

I dieci step per la qualità dei dati
Danette McGilvray

Perché è meglio evitare il private cloud?
Jason Bloomberg

Leonardo da Vinci aveva ragione!
Chris Date

Mobile user experience: Come adottare una strategia sostenibile
James Hobart

Cosa significa occuparsi di architettura?
Mike Rosen

Virtualizzazione dei dati e sistemi di Business Intelligence Agili
Rick van der Lans

Modelli e linguaggi naturali, quale il modo migliore per definire i requisiti?
James Robertson

Extreme Scoping: un approccio Agile all'Edw e alla BI
Larissa Moss

BI², la Business Intelligence al quadrato
Barry Devlin

I test di regressione in ambienti legacy
Randy Rice

Le conseguenze della consumerizzazione e del Cloud
Chris Potts

Come vanno gli affari? Chiedetelo al vostro cruscotto
Shaku Atre

Organizzare team di progetto efficienti in ambienti DW/BI
Larissa Moss

Big Data, come e perché
Colin White

Business Capabilities e l'allineamento del business all'IT
Mike Rosen

Il valore della tassonomia nella ricerca delle informazioni
Zach Wahl

BI, ma il Data Warehouse è ancora necessario?
Colin White

Reinventare la Business Intelligence
Barry Devlin

Il cruscotto delle prestazioni: il nuovo volto della Business Intelligence
Shaku Atre

Modelli e processi di User acceptance testing
Randy Rice

I limiti nel gestire l'IT come un Business
Chris Potts

Le componenti fondamentali del Cloud
George Reese

Metadati e DW 2.0
Derek Strauss

BI Open Source: basso costo e alto valore?
Jos van Dongen

Semplicità e requisiti
Suzanne Robertson

Business intelligence e analisi testuale
Bill Inmon

Extreme Scoping™: approcci agili al DW e alla BI
Larissa Moss

Dalla BI a un'architettura IT di livello Enterprise
Barry Devlin

Ambiente efficiente di ricerca di informazioni
James Hobart

Il Business deve trainare la Strategia IT
Chris Potts

Web database: la questione MapReduce (seconda parte)
Colin White

Web database: la questione MapReduce
Colin White

Misura delle prestazioni. I sette comandamenti
Harry Chapman

Le dieci cose che un architetto deve fare per creare valore
Mike Rosen

Sviluppare applicazioni a prova di sicurezza
Ken van Wyk

The ECM Landscape in 2008
Alan Pelz-Sharpe

Ma chi sono gli operatori dell’informazione?
Colin White

Qualità dell’informazione e trasformazione del management
Larry English

Classificazione sistematica delle informazioni
Zach Wahl

L’uso intensivo del Web nelle applicazioni di Bi
Colin White

Enterprise Search
Theresa Regli

La forza dell'astrazione
Steve Hoberman

La strada verso una BI pervasiva
Cindi Howson

Soa, una strategia di test
Randy Rice

Verso una BI più semplice e a minor costo
Colin White

I contenuti “Killer” del Web
Gerry McGovern

Sviluppo iterativo del software per i Dw
Larissa Moss

Qualità delle Informazioni e Datawarehousing
Larry English

Lo scenario Ecm 2008
Alan Pelz-Sharpe

La nascita del Web 3.0
John Kneiling

Documentazione: il dossier del crimine
Suzanne Robertson

L’impatto del Web 2.0 sui portali delle imprese
Colin White

Le tecniche vincenti di IT Management
Ken Rau

Web 2.0
Ed Yourdon

Web di successo se si conosce il cliente
Gerry McGovern

Un approccio alla BI incentrato sui processi
Colin White

Integrare Master Data Management e BI (Parte Seconda)
Mike Ferguson

Integrare Master Data Management e BI (Parte Prima)
Mike Ferguson

Il Project Manager è una Tata
Suzanne Robertson

Web di successo se si conosce il cliente
Gerry McGovern

L'informazione personalizzata
Colin White

La Tassonomia dell'Impresa
Zach Wahl

Managed Meta Data Environment (II parte)
David Marco

Managed Meta Data Environment
David Marco

Migliorare le applicazioni dell'impresa con Web 2.0
James Hobart

La Balanced Scorecard migliora la Performance dell'IT
Harry Chapman

La fusione dei processi dell'impresa grazie a Soa (II parte)
Max Dolgicer

La fusione dei processi dell'impresa grazie a SOA (I parte)
Max Dolgicer

Volere è Potere, in Ogni Senso
Suzanne Robertson

Dimostrate con i numeri il valore dei contenuti del web
Gerry McGovern

Il Back-end della pianificazione strategica dell'It
Ken Rau

L'audit delle prescrizioni di progetto (II parte)
Suzanne Robertson

L'audit delle prescrizioni di progetto (I parte)
Suzanne Robertson

Il Processo di gestione delle informazioni
Ted Lewis

I requisiti come strumento di gestione dei progetti
Suzanne Robertson

Il futuro è nel contenuto killer del web
Gerry McGovern

Alla ricerca del valore tra i pomodori nell'orto
John Favaro

Rilevare i costi sulla base delle attività
Ken Rau

Un percorso verso l'impresa intelligente (II parte)
Mike Ferguson

Un percorso verso l'impresa intelligente (I parte)
Mike Ferguson

Il Data Store Operativo: un lavoro di martello
Claudia Imhoff

Il data warehouse orientato all'impresa
Michael Schmitz

Dieci punti chiave per realizzare balanced scorecard di successo
Harry Chapman

Content management: i contenuti al primo posto
Gerry McGovern

Applicazioni Web ad alta disponibilità
John Kneiling

Il 2004, sarà l'anno in cui abbandoneremo html?
James Hobart

La tecnologia EII ripropone il data warehousing virtuale?
Colin White

Misurare per Gestire
Ken Rau

Volere è Potere, in Ogni Senso
Suzanne Robertson

Realizzare il CPM e l'integrazione della BI
Mike Ferguson

Tutti i punti della FPA
Koni Thompson

Requiem per il Portale?
Colin White

Business Intelligence: dalla teoria alla realtà (II parte)
Shaku Atre

Business Intelligence: dalla teoria alla realtà (I parte)
Shaku Atre

I portali Corporate e di E-business: la nuova generazione del posto di lavoro
Mike Ferguson

I 10 errori da evitare nella realizzazione di un Meta Data Repository (II Parte)
David Marco

I 10 errori da evitare nella realizzazione di un Meta Data Repository (I parte)
David Marco

Usare i modelli per acquisire l'esperienza di progettazione
James Hobart

Realizzare l'Impresa Intelligente
Colin White

.NET or J2EE - Choosing the Right Web Services Framework
John Kneiling

Progettare Applicazioni Mobili di Successo
James Hobart

La Sociologia del Progetto: Identificare e Coinvolgere tutti i Partecipanti
Suzanne Robertson

Integrare la Business Intelligence nell'Impresa (II parte)
Mike Ferguson

Integrare la Business Intelligence nell'Impresa (I parte)
Mike Ferguson

L'Evoluzione del Portale di e-Business (II parte)
Colin White

L'Evoluzione del Portale di e-Business (I parte)
Colin White

Il Consulente WebEAI: Servizi Web, XML e l'Impresa
John Kneiling

Data Mining: Come Gestire le Relazioni con i Clienti Secondo i Principi del CRM
Weaver James

Articoli del mese - Technology Transfer